14 Nov Casa umida? Ecco le soluzioni
L’umidità in eccesso è uno dei problemi più comuni e fastidiosi che possono colpire le abitazioni, soprattutto perché compromette il comfort e la qualità della vita di tutti gli abitanti della casa. Non solo: l’umidità rappresenta anche una potenziale minaccia per la salute, poiché diretta responsabile della formazione di muffe. Queste ultime mettono a repentaglio la salubrità degli ambienti e possono compromettere l’integrità della struttura stessa, provocando una diminuzione del valore dell’immobile. Con l’arrivo imminente dell’autunno – stagione in cui i problemi di umidità potrebbero peggiorare – è opportuno mettersi al riparo e adottare le giuste contromisure.
In casa, il tasso di umidità ideale non dovrebbe scendere sotto il 40-45% (poiché anche un clima troppo secco non è salubre) e non dovrebbe mai essere superiore al 50-55%. Se la tua casa non rispetta questi parametri, quali sono le soluzioni per risolvere la problematica? Vediamoli insieme. Sottovalutare il problema o non affrontarlo correttamente, a lungo andare, potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, rendendo più difficoltoso intervenire efficacemente. Come capire, quindi, se la propria casa è davvero umida?
L’odore di muffa è il primo sintomo: se la costruzione è nuova, i problemi di umidità potrebbero essere passeggeri (ma i tempi sono indefiniti) poiché residuali dei lavori edili e basterà quindi attendere che i materiali si asciughino. Nelle costruzioni più datate, generalmente, l’odore si accompagna a segni visibili come macchie di bagnato sui muri e “sbollamento” dell’intonaco. Anche la condensa che si forma sui vetri è uno dei segnali: l’effetto appannato, infatti, si genera quando c’è un’eccessiva umidità e scarso ricircolo di aria. Infine, alcune reazioni allergiche di tipo respiratorio potrebbero essere causate proprio dalle spore delle muffe che, in un ambiente particolarmente umido, trovano terreno fertile per proliferare.
Per riassumere: se ci accorgiamo di cambi di colore alle pareti, del decadimento del rivestimento murale – con conseguente sfarinamento – nonché, infine, della formazione di odori sgradevoli, non dobbiamo avere grossi dubbi: l’umidità è entrata nelle nostre case.
Siamo abituati a parlare genericamente di umidità, ma a seconda delle cause da cui scaturisce è possibile una sua classificazione più precisa. L’umidità meteorica o di infiltrazione, ad esempio, è quella provocata dalla pioggia che, abbattendosi su tetti, terrazze e balconi, canali di gronda e pluviali, non viene poi efficacemente smaltita. Quella da condensazione colpisce in particolare i locali con scarsa ventilazione (bagni, cucine e camere da letto). Cattivo isolamento, presenza di ponti termici, insufficiente ricambio d’aria e inadeguato smaltimento dell’umidità prodotta causano la formazione di condensa nei punti più freddi delle pareti (in prossimità delle finestre, ad esempio), che a sua volta può provocare la formazione di muffe.
L’umidità di risalita capillare – forse la più ostica da debellare – ha origine dalla porosità di alcuni materiali impiegati nella costruzione degli edifici; questa favorisce, per capillarità appunto o per via di forze elettro-osmotiche, l’assorbimento dell’acqua delle falde del terreno. In caso di perdite delle tubazioni a seguito di rotture o guasti delle gronde, si parlerà invece di umidità accidentale. Infine, l’umidità residua è causata da un cattivo smaltimento dell’umidità presente nei materiali da costruzione, non evaporata del tutto. Per riassumere, i fattori che determinano la comparsa di umidità in casa sono:
- Difetti strutturali (cattivo isolamento di mura e fondamenta, bassa traspirabilità del rivestimento, ecc…);
- Difetti idraulici;
- Scarsa ventilazione dei locali interni.
Seppur sia necessario l’intervento di un professionista quando l’umidità è riconducibile a difetti strutturali o a rotture idrauliche, ci sono diversi accorgimenti da adottare per scongiurare e prevenire questo tipo di problematiche:
- Evitare la formazione di condensa. Questo è un problema che riguarda soprattutto determinate stanze della casa, quali bagno e cucina: installando una ventola da azionare durante la doccia o una cappa aspirante da accendere durante la preparazione dei pasti, si può ridurre sensibilmente la formazione di vapore acqueo. Un grande aiuto per smaltire i vapori in eccesso è dato da anche infissi particolari, concepiti proprio per far defluire rapidamente l’umidità dagli ambienti. È il caso della Prolux Swing, la finestra in PVC basculante, pratica e salvaspazio. La sua particolarità è la completa apertura verso l’esterno che permette la sua installazione in spazi abitativi piccoli e con un immediato bisogno di ricambio d’aria, come cucine e bagni.
- Aerare gli ambienti. Questa è un’azione fondamentale, soprattutto nelle belle giornate di sole. Approfondiremo questo punto più avanti, focalizzandoci sui sistemi di microventilazione da integrare alle finestre.
- Non far asciugare il bucato in casa. Proprio così: la biancheria appena lavata è carica di umidità che, evaporando, si deposita sulle pareti con conseguenze che ben conosciamo.
- Tenere libere le bocchette di aereazione. Le prese d’aria – presenti soprattutto nelle case di più recente costruzione – hanno proprio il compito di combattere l’umidità: non devono essere ostruite o chiuse impedendo il passaggio dell’aria.
- Isolare correttamente muri esterni, fondamenta, sottotetti e attici, e assicurarsi che tetto e infissi siano completamente sigillati.
Per eliminare i problemi di umidità sono molte le soluzioni in commercio. Intonaci termoisolanti e deumidificanti, pitture traspiranti e pitture antimuffa sono tutti prodotti alleati nella guerra contro l’umidità: garantiscono la corretta traspirabilità delle superfici senza compromettere la salubrità dell’abitazione.
Esistono, poi, interventi più invasivi che garantiscono risultati più duraturi e performanti come, ad esempio, l’inserimento nella parete di una guaina impermeabilizzante che blocca l’umidità di risalita o di una barriera chimica per combattere l’umidità nelle murature. Il cappotto termico per isolare l’involucro opaco è un altro sistema anti-umidità, poiché permette di eliminare i ponti termici (responsabili della formazione della condensa); all’interno dell’abitazione invece si può pensare di installare un sistema di ventilazione meccanica, per aria sempre filtrata e deumidificata.
Un ruolo fondamentale nel mantenere le corrette condizioni di isolamento termico delle abitazioni è svolto dagli infissi.
L’ampia gamma di soluzioni Oknoplast offre solide garanzie in questo senso: tutti i modelli di porte e finestre in PVC e alluminio sono realizzati con guarnizioni progettate per garantire un completo isolamento termo-acustico e per assicurare alta resistenza contro gli agenti atmosferici.
Le finestre in PVC inoltre possono essere equipaggiate con windAIR, un sistema di microventilazione sicuro ed ecologico. Questa speciale ferramenta, completamente invisibile, consente di avere in casa un salubre ricircolo d’aria senza dover spalancare la finestra, grazie ad un’apertura di soli 6 millimetri lungo tutto il perimetro dell’infisso. Basterà una rotazione di 180° della maniglia per avere una microventilazione continua su tutto il perimetro dell’infisso impedendo, allo stesso tempo, l’entrata di insetti e zanzare, l’infiltrazione d’acqua in caso di pioggia battente, l’attivazione dell’allarme, l’eccessiva uscita di calore o di freddo – in caso di condizionatori accessi – e la percezione dall’esterno di finestre aperta.
In conclusione, se si hanno problemi di umidità in casa, è utile sapere che le agevolazioni fiscali previste per la sostituzione degli infissi rappresentano l’occasione perfetta per correre ai ripari: c’è ancora tempo, infatti per approfittare del Superbonus 110% sulla sostituzione delle finestre, se associato ad almeno uno degli interventi cosiddetti trainanti previsti dal Decreto Rilancio.